Esistono dei vincoli da rispettare per la tutela del marchio sportivo?
Prima di parlare dei costi di registrazione e delle agevolazioni di cui gode un marchio sportivo è opportuno analizzare i limiti entro cui può essere validamente registrato un marchio ed in particolare un marchio nel settore dello sport.
In generale per la protezione di un marchio sportivo, non ci sono limiti diversi da quelli prescritti per tutti gli altri marchi.
Tuttavia ci sono da chiarire alcuni aspetti specifici per la tutela del marchio in questo specifico settore:
- L’obbligo di inserire in ogni comunicazione sociale la denominazione estesa Associazione Sportiva Dilettantistica non si applica al marchio. Il marchio infatti è un segno distintivo, quindi serve a distinguere i propri servizi da quelli di altri imprenditori concorrenti e sarebbe contro la natura stessa del marchio dover contenere un elemento comune a tutte le ASD;
- L’affiliazione ad una federazione sportiva spesso coferisce al titolare della società o associazione affiliata il diritto di utilizzare il marchio della federazione sul proprio sito per dare un’informazione ai propri soci o associati; attenzione: è opportuno sempre verificare che esista questo consenso e se è esistente comunque non autorizza l’affiliata a depositare, unitamente al proprio logo, quello della federazione, perché si andrebbe incontro a illecito utilizzo di marchio altrui;
- Per sua propria natura il marchio sportivo potrebbe incorrere in due divieti, che è bene pertanto trattare in un paragrafo specifico:
1) interferenza con le bandiere
2) interferenza con nomi o immagini di persone
Divieti specifici che possono interferire con il marchio sportivo
Il titolare di un marchio sportivo, potrebbe essere tentato di utilizzare la bandiera del suo paese o della sua città, accanto al proprio, soprattutto se il proprio circolo svolge abitualmente attività agonistica.
È importante sapere che la legge vieta di inserire nel proprio marchio stemmi, bandiere o altri contrassegni, sigilli o denominazioni di organizzazioni internazionali interstatali, nonché segni contenenti simboli, emblemi e stemmi che rivestano un interesse pubblico (salvo espressa autorizzazione dell’autorità titolare dello stemma o bandiera).
Con altrettanta frequenza accade che il circolo sportivo o una società sportiva abbia dei campioni di riferimento per quella sua specifica disciplina e potrebbe sorgere la tentazione di inserire il volto di quel campione o il suo nome nel proprio marchio.
Ciò non è possibile in quanto sono vietati i segni che contengono ritratti di persone senza il consenso delle medesime e nomi di persone diversi dal nome del richiedente.
Per tutti gli altri impedimenti, si invita il lettore a consultare la seguente GUIDA
Quanto costa la registrazione del marchio in Italia
vediamo ora quanto costa la registrazione di un marchio di impresa e quanto può risparmiare un’associazione o una società sportiva dilettantistica.
La registrazione del marchio in Italia può ancora avvenire attraverso due modalità:
- Deposito del marchio in Camera di Commercio (modalità cartacea)
- Deposito elettronico direttamente presso l’Ufficio Marchi e Brevetti Italiano UIBM
In entrambi i casi il costo di registrazione di un marchio, tra tasse e diritti è di euro 149,00, cui vanno aggiunti i diritti di segreteria della CCIAA di riferimento, nel caso si scelga la prima modalità di deposito.
A questa spesa si devono aggiungere:
- 34,00 euro per ciascuna classe ulteriore alla prima
- 34,00 euro in caso di deposito del marchio tramite procuratore.
Questa spesa consente di avere la protezione ed esclusiva per quel segno per 10 anni, scaduti i quali il marchio deve essere rinnovato.
Quali sono le esenzioni dalle tasse per la registrazione di un marchio sportivo?
In pochi sanno che l’esenzione completa dal pagamento delle tasse e dei diritti e bolli, ivi compresi quelli delle classi aggiuntive e della procura al deposito del marchio spetti di diritto a:
- Le Società Sportive Dilettantistiche
- Le Associazioni Sportive Dilettantistiche
- Le Federazioni Sportive
- Gli Enti di promozione Sportiva riconosciuti dal CONI.
Questa esenzione, in base alla legge 381/1991, non è automatica ma deve essere domandata espressamente in sede di deposito.
L’esenzione di cui abbiamo parlato si applica soltanto al marchio nazionale, non anche al marchio europeo o Internazionale.
In termini di costi vivi di registrazione di un marchio da parte di un’associazione o società sportiva, il risparmio è del 100%.
Quali sono le classi da rivendicare per un marchio sportivo?
Considerando che le tasse aggiuntive non comportano maggiorazioni in tasse è davvero opportuno che il titolare approfondisca in modo adeguato le categorie entro cui delimitare la tutela del suo marchio.
Quando si deposita un marchio si deve scegliere la categoria merceologica di riferimento, in base ad una classificazione amministrativa, nota come Classificazione di Nizza.
Sicuramente le società e le associazioni sportive contraddistinguono attività e servizi nell’ambito di una specifica disciplina sportiva e attività di formazione.
Ebbene una società sportiva avrà certamente bisogno di proteggere il suo marchio nella sua classe specifica che è la 41.
Ma attenzione a seconda delle particolarità di ciascuna società o associazione è opportuno spesso scegliere ulteriori classi.
Per esempio a volte è necessario tutelare il merchandising, che può spaziare in diverse classi, o ulteriori attività collaterali come la tutela dell’ambiente o attività di affiliazione o infine vendita di oggetti legati a quello specifico sport.
Se si proteggono anche le altre classi i costi di registrazione di un marchio sportivo rimangono invariati.
Conclusioni
La piccola associazione o società che gestisce in economia le sue attività, potrà trovare in questo articolo delle linee guida per procedere da sola alla tutela del suo marchio a zero costi.
Tuttavia, poiché ogni settore presenta rischi specifici ma anche vantaggi peculiari che è importante conoscere e sfruttare adeguatamente, per poter ottenere la proprietà di un brand forte, attrattivo e capace di veicolare il valore e l’avviamento della propria società o associazione, consiglio di rivolgersi ad un professionista della materia.
Per richiedere una consulenza specializzata, con l’avvocato Valentina Stamerra, autrice di questo articolo, basta compilare il modulo che si trova QUI o contattare l’avvocata per email o wathsapp.
L’autrice è Partner di Diritto&Consulenza con sedi in Milano, Bologna e Lecce